L’autore, milanese, dipendente della pubblica amministrazione, tra i vari interessi si dedica anche al volontariato attivo, è un appassionato viaggiatore e amante della montagna, che è riuscito a trasfondere il proprio amore verso il prossimo e verso la natura pure nel verso. Ha partecipato a numerosi concorsi letterari, ultimi in ordine di tempo l'”International Police Association” del 2006, e il concorso “Città di Castellana Grotte 2007 Vittorio Sabatelli, che gli sono valsi dei riconoscimenti. Sue poesie figurano su varie antologie, è socio del cenacolo Europeo “Poeti nella società” e dell’associazione culturale “Carta e penna”. Dedicato a te…, consacrato a quanti abbiano saputo essergli fonte d’ispirazione, è un percorso che, attraverso sentimenti ed emozioni, intesse un fitto dialogo con molteplici interlocutori, partendo sovente da percezioni visive di fenomeni naturali, per profondervi sensazioni che si nutrono di rapporti interpersonali. “Clerici dipinge immagini piene di passione e coinvolgimento, costruisce metafore colte e di evidente bellezza, in un crescendo di poesie che man mano divengono sempre più raffinate nei contenuti e nella forma” si legge sul profilo critico che apre la raccolta, e ancora: “Lo stile accurato e la forma elegante sono tratti distintivi dell’intera opera; il linguaggio ricercato e sapiente impreziosisce una raccolta che scorre dentro fino all’ultima parola”. Confluiscono nei versi di Fabio Clerici memorie di amori passati e recenti, rimpianti o rivissuti, elaborati dal ricordo, amori rapportati spesso a particolari momenti, luoghi o stagioni, nostalgie di commiati che non precludono slanci futuri, laddove anche il dolore appare sublimato e contenuto, come in Infinito: “Vedrò ogni mattina un gabbiano volare, / sentirò ogni giorno il vento sul mio viso, / assaporerò l’odore del mare, / felice di essere vivo, / correrò sulla spiaggia / e i miei occhi / vedranno tramonti infuocati / e notti stellate, seduto con te / a godere del mio mondo.” Particolarmente delicate le composizioni del filone intimistico, dove emergono gli affetti familiari, emblematiche in tal senso le poesie dedicate al padre e alla madre, in cui avviene una sorta di sublimazione del distacco e del dolore attraverso le immagini catartiche del verso: “…Scaldami il cuore con le tue parole / ora che non potrò udire più la tua voce, / hai preparato l’ultima valigia, / per il viaggio più importante della tua vita” (da: Ultimo viaggio), oppure quei momenti d’ispirazione e riflessione poetica che si fanno metafora della vita stessa: “…e sperare che la sfera / non varchi mai la soglia / della tua intima solitudine, / nel ruolo che ti sei scelto / nello sport e nella vita, / portiere e custode / di tante solitarie emozioni, ultimo baluardo / del confronto fra uomini” (da : Non solo un pallone). C’è sicuramente “amore, passione e dolore” nelle rime di Fabio Clerici, ma vi è soprattutto un riflesso dell’esistenza nelle sue molteplici sfaccettature.
Maristella Dilettoso
- Autore dell'articolo:Silvia
- Articolo pubblicato:21 Aprile 2017
- Categoria dell'articolo:Dedicato a te - Recensioni